L'ultimo progetto della settimana, la consegna è in scadenza...benvenuto
venerdì. Mi fermo un attimo a ripensarci, la sua proposta e quel nostro gioco
parallelo si trascinavano ormai da tempo. Era fuoco, certo non mi ero
risparmiata nel farmi versare benzina, come mi capita nel mio spazio
segreto...quello che nessuno potrebbe immaginare. Quella sua fantasia parte
dalla mia testa e mi crea un brivido profondo. Il silenzio è interrotto da un
suono leggero, una vibrazione, un suo messaggio. Perdo il controllo dei miei
pensieri, mi ritrovo catapultata in un turbinio di emozioni: sì sono diventata
il suo gioco da quando ho deciso di vendermi a lui.
Ti voglio puttana
questa sera, solito orario.
Il cuore a mille, arrossisco al solo pensiero. Sono sola nel
mio studio, nessuno sa e spero di non lasciarlo intuire. Non sento voci, Chiara
e Luca sono usciti da un po’ per una consulenza. Lui mi ha scritto, sono
tentata di rispondergli ma le nostre regole sono state fin troppo chiare. Non
voglio creargli problemi, non me l’ha detto ma sono sicura che lui abbia una
donna. Sono una sua proprietà, non mi è permesso chiedere.
Sono duri, neppure la mia maglia riesce a nasconderli. Il gesto
istintivo, penso che lui sia di fronte a me a mangiarmi con il suo sguardo famelico.
Sollevo la maglia e li accarezzo, ci gioco. Mi stimola da sempre. Li bagno con
la saliva. È un fuoco…mi ritrovo a gambe aperte. Ho voglia di sentirmi puttana perché
lui me l’ha chiesto. Salgo sulla scrivania, sfilo i tacchi che avvolgono le mie
calze nere e poggio i piedi sulla mia sedia. Un lago bagna le mie mutandine…Gli
rispondo senza svelargli nulla.
A questa sera porcellino.