venerdì 27 luglio 2012

Sogno estivo...



E' una giornata di fine luglio, dalla finestra guardo il panorama: le montagne sono scure, avvolte da una leggè nebbiolina mentre la pioggia scende fitta e nutre la terra che a lungo è stata arsa dal sole estivo.



Mi raggomitolo sul divano, pensando a cosa fare per il resto del pomeriggio, quando il mio sguardo cade sul mio portatile spento sul tavolino davanti a me.



Mi viene così un'idea, lo accendo per poi accedere alla chat.



Da poco ho il collegamento ad internet, qualche volta sono entrata distrattamente in chat, ma non ci ho trovato nulla di particolare; il punto di forza è trovare un nick che stimoli la fantasia; se, poi, riesci a trovare un soprannome molto sensuale, allora è un successo, ti trovi miriadi di uomini che subito ti sommergono di messaggi.

Penso allora a quello che per un po' di tempo sarebbe il mio soprannome, poi entro in qualche stanza…

Dopo un po' di tempo passato a leggere i numerosi messaggi che mi arrivano, ne vedo uno che mi spinge ad iniziare una conversazione…

Non so se è stato il suo nick ad incuriosirmi, o maggiormente il suo modo particolare di parlare, la scelta attenta delle parole, la sua dolcezza che è allo stesso tempo fermezza e decisione, sta di fatto che io e lui iniziamo a parlare di noi, del lavoro, dell'aspetto fisico, del carattere, dei sentimenti, di quello che ci piace e di quello che non apprezziamo.

Passiamo così, a parlare delle esperienze vissute da ciascuno di noi un bel paio di ore, intanto sale l'interesse reciproco e qualcosa di sconosciuto, per me, che è la curiosità e l'attrazione verso una persona che non vedo, non sento, ma soltanto leggo.

Gli appuntamenti in chat sono stati frequenti per qualche settimana, fino a quando sentiamo il bisogno di conoscere uno la voce dell'altro.

C'è stata così la prima telefonata durante la quale si è scherzato e si è parlato degli impegni di ciascuno di noi nei giorni a venire. Sono le due di pomeriggio, a breve riprenderemo ciascuno il nostro lavoro, ci accordiamo allora per una telefonata verso le 18.30 quando saremmo tranquilli nelle reciproche abitazioni.

La sua voce è eccitante, come me l'aspetto, anzi di più… mi smuove qualcosa dentro, mi fa vibrare…un vero porco.

Sono le 18.40 ed il cellulare squilla… è lui… rispondo, sento la sua voce ed il mio cuore inizia a battere velocemente…

Mi chiede come sono vestita…

Perplessa mi guardo un attimo, sono appena tornata a casa, non dovendo più uscire ed essendo sola, mi sono messa comoda con una sottoveste - camicia da notte e vestaglia.

Penso per un istante: posso dirgli che sono vestita in modo sexy, ma poi scelgo di dirgli la verità…

Mi chiede allora di aprirmi la vestaglia e di sfilarla molto lentamente, e poi di descrivergli meglio la camicia da notte… è una camicia da notte tipo sottoveste, bianca, corta… mi dice, allora, di guardarmi il seno e dirgli com'è…

Come ipnotizzata, ed attratta da un desiderio sconosciuto, faccio ogni cosa che lui mi chiede in una studiata sequenza.

Mi rendo così conto che i miei capezzoli, si sono inturgiditi e spingono contro il tessuto, svettando come le cime delle montagne che qualche settimana prima ammiro dalla finestra.

Questa situazione mi eccita…

Il mio cuore inizia a battere ancora più velocemente, poi lui mi chiede di accarezzarmi le gambe… noto allora come è bello passare le mie mani sulle mie gambe, le guardo, sono ancora abbronzate, lunghe e lisce, poi più su le mie cosce… sono morbide…

Mi chiede allora come sono le mie mutandine… dei semplici slip bianchi, sgambati, con qualche inserto di pizzo sul davanti… mi chiede quindi di tracciare i contorni del pizzo con le mie dita… lo faccio… sentivo una strana sensazione… come se non fossero più le mie mani a toccarmi, le mie mani, guidate da lui, sono come diventate le sue…

La pelle sotto gli slip, al passare delle mie dita freme… il mio respiro diventa più veloce,…

Mi dice poi di accarezzare la pelle là dove appoggia l'elastico degli slip… 

la mia pelle brucia…

Pian piano, sempre guidate da lui, le mie mani scesero ad accarezzare il mio pube… quasi tutto liscio, con una sottile striscia di peli che forma un triangolo…

Scoprii allora che tutto ciò che sentivo è una eccitazione fortissima, un desiderio che deve essere saziato, il tutto amplificato dal fatto che anche lui è eccitato da questa situazione e io lo sentivo dalla sua voce…

Mi chiede allora se mi piace, se voglio continuare e che se voglio, avrei dovuto fare esattamente ciò che lui mi dice descrivendogli tutto ciò che sentivo nei minimi particolari…

Non sarei comunque riuscita a tornare indietro… è una situazione nuova, intrigante…

Mi chiede allora di sdraiarmi sulla schiena piegare le gambe ed allargarle leggermente…

Seguii minuziosamente le sue istruzioni e continuando ad accarezzarmi il pube, faccio scendere la mia mano sulle grandi labbra… così depilate mi piacciono, sono lisce e turgide… gonfie dal desiderio… mi dice allora di sfilarmi gli slip…

Sentivo il cuore battere all'impazzata il desiderio salire sempre di più…

"Ora apri bene le gambe - mi dice - e pian piano fai dischiudere le tue grandi labbra e passa le tue dita all'interno"

Sentii un forte calore al basso ventre e un fluido scorrere verso la mia vagina…

Non riuscii a trattenere oltre i sospiri che, con mio grande stupore, nell'udirli mi eccitarono ancora di più… ed eccitarono lui…

"Continua - gli dico io - sono eccitatissima"

Sentii le mie dita bagnarsi del mio umore che scende copiosamente, continuo ad accarezzarmi nel modo in cui lui mi chiede…

"Bagnati tutta, spalma il tuo umore sulle grandi labbra, sul monte di venere… stai colando, lo sento"

è vero… ardevo dal desiderio di sapere cosa mi avrebbe chiesto di fare dopo…

"Apriti… adesso voglio che ti infili due dita dentro e con il pollice continui a stimolarti il clitoride"

Così faccio… sentii le mie dita fredde che entrano nella mia femminilità… bollente… è bellissima… non l'avevo mai sentita così… così calda morbida e scivolosa… si muovono bene le mie dita ed il mio desiderio cresce sempre di più…

"Adesso cerca qualcosa… voglio che trovi una cosa da infilarti dentro… voglio che tu sia piena"

Sì… è quello che volevo… sentirmi piena, riempire la mia vagina che spasima e continua a colare…

Mi guardo attorno… nulla… prendo poi la mia lacca in formato da borsetta…

"Va bene - mi dice - ora avvicinala e strofinala sul tuo clitoride, falla bagnare, ma non la infilare, non fino a quando te lo dirò"

Continuo a muoverla avanti ed indietro… e ad ogni passaggio mi aprivo sempre di più… la volevo, la volevo dentro…

"Adesso appoggiala all'entrata e aspetta…"

La appoggio… sentivo che tremo, ero senza respiro…

"Dai, ora, spingila tutta dentro, dai amore…"

Finalmente… finalmente potevo spingerla dentro… ecco dopo l'attrito iniziale… ecco che la sento entrare… non trattengo i sospiri… mi sento piena ora, è stupendo…

La spingo e la tiro fuori, poi la spingo di nuovo dentro…

"Fermati ora piccola… piano… più piano…."

Mi fermo un attimo e mentre lo ascolto, prendevo fiato

"Tienila dentro con una mano… e con l'altra toccati… dimmi…"

"Sono tutta aperta -gli dico - e bagnatissima… voglio sentirla muoversi dentro di me"

"Aspetta… un po' di pazienza… ora voglio che con l'altra mano continui ad accarezzarti… attorno a dove sta entrando… e poi scendi voglio che con il tuo umore ti bagni il buchino…"

"Si, oh sì…"

Con le mie dita inizio ad toccarmi e il mio umore scivola giù verso l'altro mio buchino… stretto…

"Bagnalo bene e massaggialo… massaggialo e massaggialo ancora…"

"Sì…" 

Così faccio e pian piano lo sentii cedere… sotto la pressione delle mie dita si sta allargando…

"Adesso voglio che infili un dito nel tuo buchino… appoggialo poi spingi un pochino così non senti male mentre entra"

"Sì… voglio essere piena anche dietro…" appoggio il dito, e spingendolo un pochino, lo sentii entrare… stretto tra le pareti, spinngo un po' più in su … ed ecco un calore fortissimo pervadermi, il mio cuore battere all'impazzata… il respiro fermarsi e… ascoltando la sua voce che mi dice… "Dai piccola, sì, dai, così, brava… vieni… vieni…mi fai impazzire" esplodo in un orgasmo stupendo.


mercoledì 18 luglio 2012

E se fossi la tua vicina?

Basta davvero poco per trasformare un momento ordinario in un momento di straordinaria follia...tu che ne pensi?
<3 <3 KISSISSIMIIIIII A VOI CHE MI FATE SENTIRE LA VOSTRA PRESENZA <3 <3






giovedì 5 luglio 2012

L'eros non va in vacanza?


Finalmente sola, su di una spiaggia deserta, una piccola insenatura incontaminata circondata e protetta da una fitta vegetazione.
Distendo il telo e inizio a svestirmi lentamente, guardandomi in giro. Non c’è traccia di altri esseri umani nei dintorni, nessuna voce a disturbare quella quiete naturale.
Rimasta in costume, mi allungo/sistemo sull’asciugamano e mi faccio cullare dal rumore delle onde del mare, mentre la mia mente divaga.
Mi tolgo il reggiseno del costume e mi distendo con gli occhi chiusi. Il sole bacia il mio corpo, lo accarezza, Ti immagino accanto a me, e pigramente inizio a sfiorare ogni centimetro della mia pelle, il seno, la pancia, l’ombelico, l’interno coscia.
Senza fretta la mia mano sinistra accarezza il seno, i capezzoli induriti, mentre la mia mano destra si introduce veloce sotto i minuscoli slip e coccola la mia parte più intima, la sfiora con delicatezza, ne percepisce il calore, l’eccitazione, gli umori che si stanno formando.
Improvvisamente sento uno fruscio. Mi blocco, le mie mani rimangono come sospese, in aria, e volgo il mio sguardo verso l’origine del rumore. Tra le fronde di un albero intravedo un ragazzo che mi sta fissando. I suoi occhi mi catturano, sono magnetici, scuri, intriganti …
Di nuovo continuo il mio gioco, mentre i miei occhi si immergono dentro quelli dello sconosciuto. Decido che è uno spettacolo dedicato solo a lui. Percepisco eccitazione nell’aria, interesse, ma sento che non devo avere timore di niente. Rimarrà in disparte, ad osservare, a trarre piacere dalla situazione, da quello strano gioco.
Il mio ventre sussulta, si muove, il mio respiro si fa più corto, ma intenso. Decido di osare. Le mie dita affondano nel mio sesso, si bagnano, si muovono con decisione, sento una strana sensazione pervadere il mio corpo. Mentre lo accarezzo fisso lo sguardo sul fisico prestante dello sconosciuto, sulla sua espressione seria ma presa dalla situazione, sulla vena gonfia lungo il collo, e percepisco la sua eccitazione, il suo coinvolgimento, e immagino Te al suo posto, Ti sento accanto a me, su di me, dentro di me, Ti desidero, Ti voglio … desidero le tue dita intrecciate alle mie, che mi penetrano, che mi invadono, che mi ottenebrano la mente, e finalmente lo sento, sento il piacere che mi pervade tutta, che mi fa impazzire, la mia testa esplode.
Infine, spossata, mi dimentico dello sconosciuto, del mondo che mi circonda, rattristata soltanto che Tu non sia più accanto a me, e dolcemente mi abbandono tra le braccia di Morfeo, cullata dal rumore armonioso ed intenso delle onde del mare.