Fui
invitata ad una festa in maschera, dove il tema era abbastanza
chiaro: le provocazioni delle maschere.
Solitamente non sono il tipo da feste mascherate e nemmeno di provocazioni, ma complice il periodo nero che stavo attraversando decisi di partecipare.
Scartai alcuni abiti o troppo audaci o troppo puritani.
Troppo semplice vestirsi da prostituta o da scolaretta o da cameriera: lo stereotipo delle donne oggetto nella fantasia (o meglio nei pantaloni dei maschi) è sempre lo stesso. Una donna in abiti succinti e provocante: una lolita da mangiare prima con gli occhi e poi con il resto.
Mi ricordai delle mie prime fantasie erotiche quando ripensavo ai supereroi mascherati e decisi che la provocazione primaria di una maschera è quella di nascondere. Quindi meglio di tutti l’abbigliamento da super-eroe in grado anche di nascondere l’identità.
Optai per Cat-Woman.
Mi procurai il necessario e con un po’ di fantasia ed un po’ di ritocchi ottenni l’effetto sperato. Camicetta nera con disegnati dei graffi felini e pantaloni aderenti con tanto di coda e qualche strappo reale a far vedere le mie gambe nascoste anche da dei collant strappati a dovere in qualche punto…strategico. Stivali alti alla coscia, di pelle, con tacco 12. Guanti aderenti con unghie finte ma efficaci quel tanto che basta ed, ovviamente, la classica maschera della donna felino. Sicura di me e delle mie possibilità di autocontrollo decisi di apporre una modifica ai pantaloni creando una fessura che partiva dal mio culetto e finiva dopo la mia passerina. Con la coda che copriva e non copriva l’effetto era assicurato. Mi recai cosi alla festa ed appena entrata mi trovai in un mondo fantastico: un diavolo a braccetto di un angelo, una coniglietta che saltellava allegramente accanto ad un cow boy, un soldato accompagnato da una fatina…. Tanti vestiti molto belli ed anche molto erotici. La sala dove si svolgeva la festa era un grande open-space. Sul fondo c’era la pista da ballo o per le esibizioni e gli intrattenimenti con tutt’attorno una serie di specchi e di fronte al palco una grande quantità di divanetti e poltrone su cui adagiarsi per guardare i ballerini. Su un lato il bar mentre al fondo della sala c’erano dei grossi tavoli con il buffet. Le musiche diffuse erano le solite musiche allegre e coinvolgenti delle feste mentre le luci stroboscopiche ed i faretti creavano una calda atmosfera nella sala. Alcuni laser proiettavano in continuo movimento simboli e scene erotiche. D’altra parte il tema della festa era chiaro e quindi non c’era da stupirsi… chiunque partecipava a questa festa sapeva cosa doveva aspettarsi. Mi accomodai sullo sgabello del bar lasciando la mia coda a penzolare lascivamente e chiesi un Martini. Lo sorseggiai osservando gli altri intervenuti alla festa. C’erano veramente molte maschere originali e provocanti. Come supponevo c’era una abbondanza di scolarette e di camerierine più o meno vestite, alcune fatine ma comunque potevo osservare una grande quantità di maschere differenti. Anche per gli uomini l’assortimento era vario anche se ovviamente l’abbigliamento per gli uomini è sempre meno sexy e provocante di quello per le donne e comunque, meno vario. Qualcuno (tipo un cow-boy ed un rambo) erano a torso nudo mettendo in mostra degli splendidi pettorali. Altri erano vestiti normalmente…magari il loro travestimento era quello di vestirsi elegante per uno che tutto il giorno lavora in cantiere. Non mancavano ovviamente, gli zorro, i pirati, un paio di poliziotti, alcuni indiani e via dicendo. Era proprio un bell’assortimento.
Solitamente non sono il tipo da feste mascherate e nemmeno di provocazioni, ma complice il periodo nero che stavo attraversando decisi di partecipare.
Scartai alcuni abiti o troppo audaci o troppo puritani.
Troppo semplice vestirsi da prostituta o da scolaretta o da cameriera: lo stereotipo delle donne oggetto nella fantasia (o meglio nei pantaloni dei maschi) è sempre lo stesso. Una donna in abiti succinti e provocante: una lolita da mangiare prima con gli occhi e poi con il resto.
Mi ricordai delle mie prime fantasie erotiche quando ripensavo ai supereroi mascherati e decisi che la provocazione primaria di una maschera è quella di nascondere. Quindi meglio di tutti l’abbigliamento da super-eroe in grado anche di nascondere l’identità.
Optai per Cat-Woman.
Mi procurai il necessario e con un po’ di fantasia ed un po’ di ritocchi ottenni l’effetto sperato. Camicetta nera con disegnati dei graffi felini e pantaloni aderenti con tanto di coda e qualche strappo reale a far vedere le mie gambe nascoste anche da dei collant strappati a dovere in qualche punto…strategico. Stivali alti alla coscia, di pelle, con tacco 12. Guanti aderenti con unghie finte ma efficaci quel tanto che basta ed, ovviamente, la classica maschera della donna felino. Sicura di me e delle mie possibilità di autocontrollo decisi di apporre una modifica ai pantaloni creando una fessura che partiva dal mio culetto e finiva dopo la mia passerina. Con la coda che copriva e non copriva l’effetto era assicurato. Mi recai cosi alla festa ed appena entrata mi trovai in un mondo fantastico: un diavolo a braccetto di un angelo, una coniglietta che saltellava allegramente accanto ad un cow boy, un soldato accompagnato da una fatina…. Tanti vestiti molto belli ed anche molto erotici. La sala dove si svolgeva la festa era un grande open-space. Sul fondo c’era la pista da ballo o per le esibizioni e gli intrattenimenti con tutt’attorno una serie di specchi e di fronte al palco una grande quantità di divanetti e poltrone su cui adagiarsi per guardare i ballerini. Su un lato il bar mentre al fondo della sala c’erano dei grossi tavoli con il buffet. Le musiche diffuse erano le solite musiche allegre e coinvolgenti delle feste mentre le luci stroboscopiche ed i faretti creavano una calda atmosfera nella sala. Alcuni laser proiettavano in continuo movimento simboli e scene erotiche. D’altra parte il tema della festa era chiaro e quindi non c’era da stupirsi… chiunque partecipava a questa festa sapeva cosa doveva aspettarsi. Mi accomodai sullo sgabello del bar lasciando la mia coda a penzolare lascivamente e chiesi un Martini. Lo sorseggiai osservando gli altri intervenuti alla festa. C’erano veramente molte maschere originali e provocanti. Come supponevo c’era una abbondanza di scolarette e di camerierine più o meno vestite, alcune fatine ma comunque potevo osservare una grande quantità di maschere differenti. Anche per gli uomini l’assortimento era vario anche se ovviamente l’abbigliamento per gli uomini è sempre meno sexy e provocante di quello per le donne e comunque, meno vario. Qualcuno (tipo un cow-boy ed un rambo) erano a torso nudo mettendo in mostra degli splendidi pettorali. Altri erano vestiti normalmente…magari il loro travestimento era quello di vestirsi elegante per uno che tutto il giorno lavora in cantiere. Non mancavano ovviamente, gli zorro, i pirati, un paio di poliziotti, alcuni indiani e via dicendo. Era proprio un bell’assortimento.
Mi
colpii una piratessa veramente sexy che stava ballando con Robin
Hood. Ballava in un modo estremamente arrapante muovendo il suo
splendido sedere in maniera molto provocante e stuzzicando
continuamente la patta di Robin Hood con la sua sciabola. Mi sentii
ipnotizzata da questa piratessa e cercai di raggiungerla in pista…
volevo partecipare anche io al suo ballo. Iniziai a girare intorno a
loro con fare da gatta artigliano qua e la dove riuscivo e non
disdegnando di artigliare anche chi mi era accanto. Misi le mani sul
pacco del pompiere che era dietro di me e subito sentii il suo membro
indurirsi. Lui si girò e mi strinse a se scendendo con una mano
sotto la mia coda….io avevo sempre la mano in mezzo alle sue gambe
e quando si accorse che la mia fica era nuda sentii il suo uccello
sussultare. Poi di colpo fui afferrata per le spalle e gettata a
terra. In un misto di sorpresa e di paura vidi un favoloso Batman in
piedi sopra di me. Maschera, mantello, calzamaglia, guanti e niente
sopra. Arrivata con lo sguardo ai suoi occhi vidi dentro di essi una
luce lussuriosa ed un sorriso a metà tra il malvagio e il
complice….mi potevo divertire. Ridiscesi con gli occhi e quando
arrivai all’altezza del suo cavallo notai che sicuramente era ben
dotato. Trattandosi del mio nemico storico, sicuramente tutti
si aspettavano una bella lotta ed io cercai di non deludere le
aspettative anche perché comunque ero incazzata dal fatto che mi
aveva distolto cosi prepotentemente dal pompiere, dalla Piratessa e
da Robin Hood. Cercai di farlo cadere ma ovviamente la sua forza era
superiore alla mia. Lui mi si mise sopra e mi immobilizzò con le
braccia e le mani aperte. Cercai ancora di divincolarmi usando i miei
artigli ma la sua presa era decisamente forte. Lui si abbassò verso
di me e mi sussurrò:
“Sei
proprio una bella figa. Giochiamo?”
Potete
immaginare la mia sorpresa e la mia eccitazione. Mi fece quindi
rotolare finendo lui spalle a terra ed io sopra di lui. Lo fece in un
modo cosi naturale che sembrò realistico…. Potevo aver preso il
sopravvento su di lui Mi trovai quindi sopra di lui e lui guardando
di lato mi disse:
“complimenti
avevo proprio ragione: non solo sei una bella figa, ma hai anche una
gran bella fica”.
Tutto
d’un tratto mi ricordai degli specchi. In quella posizione
sicuramente tutti mi stavano ammirando per bene…. Mi sentii bagnare
di colpo. Lui si liberò della presa e mi mise le mani sul culo
spalancandomi ancora di più. Gli sussurrai quindi: adesso gioco io e
tu perdi! E cosi facendo finsi di colpirlo al capo e gli dissi di
fingere di essere svenuto. A quel punto mi sedetti letteralmente
sulla sua faccia ed iniziai a graffiare il suo corpo…arrivato agli
slip gli tirai fuori il membro che si mostrò bello eretto. Mi
guardai in giro e vidi che parecchi stavano assistendo al nostro show
e che tanti erano già eccitati. Vidi parecchie mani intrufolarsi
sotto le gonne e molte lingue infilarsi in altre bocche. Notai
vicino a me la piratessa di prima ed accanto a lei una
meravigliosa cappuccetto rosso. Chiesi a loro di immobilizzare le
gambe di Batman mettendosi bene in mostra al pubblico. Avevo infatti
scelto due tra le ragazze con la gonnellina più corta in maniera che
quando si fossero inginocchiate tutti avrebbero potuto ammirare
le loro grazie. Inoltre i loro vestiti erano parecchio scollati ed io
potevo invece ammirare le loro tette. Mi dedicai a quel punto
all’uccello di Batman ed inizia a leccare con calma tutta l’asta
fino alla punta e poi una volta giunta alla vetta ricominciavo. Mi
sentivo come se con la mia lingua dovessi far salire lo sperma dai
coglioni fino alla cappella. Mi immaginavo la mia lingua come una
calamita per la sborra che con le mie leccate la aiutava a salire per
poi fuoriuscire maestosa dalla cappella violacea dell’uccello. Mi
soffermai poi a dare dei piccoli colpetti alla cappella mentre il mio
Batman (ovviamente ben sveglio) si godeva tutto questo. Mi guardai
negli specchi a bordo pista. Vedevo nello specchio la mia lingua che
solleticava la cappella dello sconosciuto e la mia immagine celata
dietro la maschera della donna gatto. Era una sensazione eccitante.
Nemmeno io sapevo chi era quella troia che stava succhiando cosi
avidamente il membro a Batman. Poi mi sentii generosa e chiesi alle
mie amiche se ne volevano un po’ anche loro. Tre lingue si
avvilupparono tra loro avendo come ostacolo un membro che ovviamente
era percorso in ogni suo centimetro da una lingua diversa. Un
favoloso pompino a tre credo sia irresistibile per qualsiasi uomo.….
Ed infatti Batman sborro copiosamente. Un magnifico getto sali verso
l’alto come una erotica eruzione per poi ricadere su di noi che ci
affrettammo a pulire per bene. Notai che gli invitati alla festa
avevano apprezzato e che altri ci stavano imitando. Zorro stava
leccando la fica di Heidi, mentre la cameriera pompava ferocemente il
membro di un torero. Un marinaio stava scopando un infermiera
mentre due scolarette erano intente a leccarsi ben bene la fica.
Avevo dato il via ad un bello spettacolo ma la colpa era di Batman.
Non sapevo chi era ma il suo uccello mi era proprio piaciuto. Nel
frattempo la musica aveva continuato ad essere diffusa e qualcuno
ricominciò a ballare in attesa delle 23 quando sarebbero iniziati
gli spettacoli. Ballammo ancora trasformando il più classico dei
balli di gruppo, il trenino, in una sorta di palpeggiamento
collettivo. Ognuno doveva mettere le mani dove voleva ed accettare
che a lui o lei fosse fatto lo stesso. Io mi ritrovai con davanti una
splendida regina di cuori a cui arpionai con forza le stupende tette
imprigionate in un top a balconcino. Dietro di me un moschettiere
aggancio il suo vagone al mio infilandomi un paio di dita nella fica
ed in curva si agganciava meglio piantandomi anche un dito nel culo.
Gli strattoni continui che sentivo ed il vedere tutto questo
spettacolo di mani che ricercavano e davano piacere mi fece arrivare
all’orgasmo mentre stavo ballando. Non mi era mai successo ma
inondai la mano del moschettiere dei miei umori.
Arrivarono
le undici e gli organizzatori ci chiesero di metterci comodi sui
divani per assistere ai vari spettacoli. Le regole erano semplici e
chiare: non si poteva interagire con gli attori sul palco se non
espressamente richiesto, mentre si poteva tranquillamente interagire
fra il pubblico. Alla fine di ogni esibizione era OBBLIGATORIO
cambiare di posto.
Prendemmo
posto ed io mi sedetti in un divano con alla mia destra Zorro ed alla
sinistra Top -Gun. Iniziarono dunque gli spettacoli.
Per
primi entrarono in scena una coppia di poliziotti: lui con pantalone
lungo e camicia blu con alamari aperta sul petto leggermente villoso
e lei con una mini mozzafiato, camicetta azzurro annodata appena
sotto il seno e con una scollatura molto generosa, calze a rete ed un
paio di stivali appena sotto il ginocchio.
Entrambi
ovviamente con il cappello di ordinanza. Iniziarono a passare in
mezzo al pubblico effettuando qua e là qualche sporadica
perquisizione che altro non era che un palpeggiamento nelle zone più
nascoste. Poi puntarono decisi in direzione di una strega seduta su
uno dei divanetti e senza tanti riguardi l’uomo la fece alzare, le
mise le mani dietro la schiena e la ammanettò. Poi arrivò anche la
donna ed insieme la portarono al centro del palco. La strega era
vestita con il classico cappello, calze a rete e scarpe con il tacco,
una specie di tunichetta nera con cintura dorata a manica lunga e
sfrangiata ai polsi e poco più sotto al sedere. L’uomo iniziò
l’interrogatorio accusando la strega di essere una jettatrice ed
autrice di furti mentre lei si difendeva dicendo che era si una
strega ma una di quelle buone. Iniziò a colpire sonoramente la donna
con dei forti sculaccioni sul sedere, poi abbassò la profonda
scollatura della tunica liberando le tette della strega e
pizzicandole i capezzoli. Dal pubblico si levò un mormorio di
eccitazione. Tutti sapevano cosa sarebbe successo durante quegli
spettacoli, ma vedere le tette fieramente esposte e maltrattate della
strega creò una scossa tra gli spettatori. L’urlo della strega
fece intervenire la poliziotta che come nelle migliori tradizioni (il
poliziotto buono e quello cattivo) si mise a recitare la parte
della buona prendendo amorevolmente in bocca i capezzoli della strega
e leccandoli per diminuire il dolore provocato dal maschio. L’urlo
della strega si trasformo in una specie di mugolio che evidentemente
il poliziotto non gradi perché si tirò fuori l’uccello lo mise in
bocca alla strega mentre la poliziotta per consolarle le sussurrava
qualcosa nelle orecchie e ne approfittava per succhiarle i lobi.
L’uomo continuava a violare la bocca della strega le cui labbra
sapientemente disegnate da un rossetto nero iniziavano a luccicare
delle prime gocce di sperma che le fuoriuscivano dalla bocca. La
collega nel frattempo aveva iniziato a massaggiare il bel culetto
della strega da sotto la sua minuscola gonna, mentre il pubblico
mostrava di gradire questo spettacolo. Il poliziotto prese allora la
strega e le sollevò la gonna mostrando a tutti che sotto di essa la
strega non indossava mutandine, la prese con forza e la gettò a
terra ed in un istante il suo membro scompari nella sua fica già
bagnata. La poliziotta si chinò allora a baciarla sulla bocca in
maniera che il pubblico potesse vedere lo spettacolo del culetto sodo
della tutrice dell’ordine mascherato da un minuscolo tanga. Il
poliziotto continuava a penetrare la strega che ormai era al culmine
del piacere e si contorceva e gridava oscenità inconsulte. La
poliziotta per farla tacere si sposto con una mano il suo tanga
facendo ammirare a tutti la sua fica vogliosa e si sedette sulla
faccia della strega che inizio a leccarle avidamente il clitoride. Lo
spettacolo fini con una sborrata colossale del poliziotto sulle tette
della strega che con la sua lingua sapiente regalò un orgasmo alla
poliziotta. Le luci si spensero nel momento in cui la strega era
immobilizzata a terra con la faccia coperta dalla vulva della donna
poliziotto ed il membro dell’uomo ben piantato nella fica e con i
due tutori dell’ordine che per sugellare l’arresto si scambiarono
un profondo bacio continuando ad immobilizzare la strega con i loro
corpi.
I
fischi di approvazione del pubblico furono zittiti da una musica
country che si levò nell’aria ed all’apparire in scena di un cow
boy ed una cow girl. Il ragazzo indossava ovviamente i classici
stivali ed il cappellone da cow boy ed era a torso nudo, mentre la
ragazza dai lunghi ricci castano chiari indossava oltre al cappellone
ed an magnifico paio di stivali, un top in pelle scamosciata, una
micro gonna sfrangiata e, nel medesimo materiale, due fasce
sfrangiate all’avambraccio. Era veramente intrigante Come nello
stile classico del west, il loro spettacolo fu subito deciso e senza
inutili perdite di tempo. L’uomo si presentò di fronte alla donna
e le mise con decisione una mano sulle rotonde chiappe e poi si
lasciò andare su una sedia con una posa provocatoria e
lussureggiante allo stesso tempo. La ragazza si mise in mezzo alle
sue gambe e gli tirò fuori l’uccello dai pantaloni e si sedette a
cavalcioni dell’uomo senza tanti complimenti iniziando una
cavalcata che ricordava davvero le cariche di cavalleria dei film. I
rumori prodotti dalle labbra della fica di lei che sbattevano con
forza sulle cosce del suo compagno erano molto ma molto stimolanti e
contribuivano a fare in modo che tra il pubblico qualche mano
frugasse in mezzo alle gambe del proprio vicino o vicina. La
cavalcata della ragazza era decisamente focosa ed i gemiti che
uscivano dalle sue labbra si mescolavano ad i sospiri del ragazzo.
Poi lei si rialzò e si mise a quattro zampe facendo ammirare la sua
fica luccicante al pubblico che apprezzò con un applauso. L’uomo
allora le sali sulla schiena come fosse un cavallo. Vederlo seduto
sulla schiena di lei con il membro fieramente eretto era una visione
paradisiaca per tutte le ragazze del pubblico. Lui poi si rialzo ed
in un colpo solo sfondò il culo della cow girl assestando alcuni
colpi decisi sottolineati dalle urla di godimento di lei che sollevò
una mano da terra e prese a sgrillettarsi con foga la fica per
portarsi vicino all’orgasmo che arrivò puntuale quando il cow boy
con il suo membro piantato nel culo della sua collega si sollevò in
tutta la sua potenza come fosse uno stallone di razza ed assestò un
colpo deciso inondando il buco della ragazza di sperma. In quel
medesimo istante l’orgasmo arrivò anche alla ragazza e l’unico
braccio che la sosteneva (l’altro era impegnato a sditalinarsi)
cedette e lei si accasciò al suolo come un cavallo domato. Il
ragazzo lanciò allora il suo cappello tra il pubblico con un grido
di trionfo sottolineato dagli applausi scroscianti del pubblico.
Fu
la volta di una ragazza che si presentò con un mini abito bianco,
realizzato in micro rete e con una semplice e gradevole minigonna. Il
tutto corredato da scarpe ovviamente con tacco alto. Si presentò al
pubblicò come una massaggiatrice professionista e spiegò la
differenza fra l’infermiera comune e lei che aveva una
specializzazione in manipolazione applicata. Ci disse che aveva
bisogno di un ragazzo per poterci spiegare le varie tecniche e
siccome i volontari erano ovviamente molti scese lei tra il pubblico
e prese come cavia un ragazzo distinto. Lo fece spogliare dietro un
paravento e quando fu pronto fece puntare un solo faro sul paravento
medesimo. Il ragazzo usci dal nascondiglio ed un mormorio di
approvazioni usci dalle bocche delle ragazze: indossa un completo
composto da boxer e t-shirt mimetica. Niente male!!!! La ragazza si
sedette quindi alla scrivania e prese una cartellina medica per
iniziare a compilare il referto. Si inginocchiò di fronte a lui e
con i denti abbassò gli slip e misurò il membro del paziente ancora
a riposo annotandolo con diligenza sulla cartella. Prese poi a
manipolarlo per alcuni minuti con movimenti semplici e costanti
annotando le variazioni di misura. Mise una mano in mezzo alle gambe
del ragazzo per massaggiare il suo sedere tonico e poi iniziò a
leccare la cappella con piccoli colpi di lingua intervallati da una
passata decisa su tutta l’asta ogni tanto. Il membro iniziava a
reagire e lei con estrema professionalità, prendeva nota di ogni
cambiamento nelle dimensioni. Poi ingoiò decisa tutta l’asta
aspirando con forza ed iniziando un pompino mozzafiato. Dopo un paio
di minuti si staccò sorridendo e si complimentò per le razioni e
per le misure raggiunte. Disse poi che doveva misurare a riposo e
prese in mano il membro del ragazzo e lo portò a spasso per tutto il
palco come se il suo uccello fosse un guinzaglio. Scese poi fra il
pubblico per farlo ammirare a tutte le ragazze presenti. Ad un paio
di esse diede anche la possibilità di dare un bacio a quella
cappella turgida. Poi risalì sul palco e riprese le misure, poi con
un occhiata maliziosa si inumi il pollice della mano e prese a
sfregarlo sulla cappella vogliosa. Le misure del membro in oggetto
erano ormai quasi da record ed i fischi di approvazione del pubblico
incitavano la massaggiatrice ad andare oltre. Allora iniziò a segare
quell’arnese con due mani e poi prese nuovamente a leccarlo con
avidità fino a che questo non fu sull’orlo di sborrare. Prese
allora un contenitore e lo mise davanti alla cappella e diede un paio
di colpetti al membro in modo che questo iniziasse a far fuoriuscire
la sborra che raccolse nel contenitore apposito. Quando fu finito
tutto, pulì per bene la cappella, controllò il contenuto del
campione prelevato si liberò le tette e glielo versò sopra
massaggiando con voluttà i suoi seni. Ringraziò con galanteria il
paziente e si congedò dal pubblico.
complimenti sei una porcella coi fiocchi e hai delle tettone bellissime...
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